(...) Le luci dell'alba illuminavano la città di pallidi raggi dorati. Nessun occhio umano guardava sorgere quel sole: gli edifici - casette un tempo graziose, musei, negozi - non erano che uno scheletro vuoto, poco più che un ricordo sfuocato di ciò che un tempo era stato un luogo pieno di allegria e di vitalità.
L'edera aveva preso possesso di ogni cosa, rampicanti uscivano dal terreno per abbracciare gli edifici vuoti come dita nodose, pronte ad ingoiare ciò che ancora rimaneva della civiltà.
Ma la vita non era scomparsa: un gruppo di sagome silenziose scivolava lungo la strada, tutti in fila indiana, saettando tra e sotto i veicoli abbandonati lungo il marciapiede e comunicando a gesti in un linguaggio segreto.
Un passo falso, un suono sbagliato, ogni minima distrazione poteva condurre alla morte: loro erano ovunque. Li avevano snidati dall'ultimo rifugio con una facilità inquietante, sterminando metà delle persone.
"Non possiamo farci scoprire di nuovo" pensavano tutti, "la prossima incursione potrebbe essere l'ultima".
Uno sguardo d'intesa: la capogruppo indica un edificio.
"Magazzino abbandonato" sussurra, "avrà porte pesanti, e forse dei sotterranei".
Tutti annuirono.
"Facciamoci strada e poi montiamo subito i turni di guardia. E ricordate...se li sentite arrivare, si fugge e basta. Non possiamo permetterci di combatterli. Correte come se fosse l'ultima cosa che fate nella vita - potrebbe esserlo".
Ma non ebbero tempo di terminare o mettere in atto il loro piano: subito un suono cavernoso, come se la crosta terrestre si stesse sbriciolando, interruppe i pensieri di tutti.
"Via!"
E così fuggirono, senza darsi il tempo di scoprire la fonte del pericolo.
In Kor-88 una piaga ha quasi annientato ogni popolazione vivente: i Caccia-aure, mostri creati in laboratorio inizialmente a Theralia, si sono evoluti ed espansi sino a diventare creature quasi imbattibili. Il loro avvento inarrestabile ha segnato la fine di tutte le civiltà moderne: sopravvivono pochi gruppi di persone, disorganizzati e sparsi, che passano la loro vita come nomadi a sfuggire dai cacciatori di aure, o comunque costretti a spostarsi spesso da rifugio a rifugio per sopravvivere.
Ricostruire il mondo è forse possibile, ma solo se i sopravvissuti all apocalisse saranno in grado di trovare le debolezze dei cacciatori di aure, ed eliminarli una volta per tutte.